Riabilitazione cognitiva, Tutoring e Training

Riabilitazione Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)

La riabilitazione è un modello di percorso integrato socio-sanitario volto a sviluppare tutte le risorse potenziali possedute da una persona, con l’obiettivo di migliorare la sua qualità di vita.

Per quanto riguarda specificatamente i DSA, la riabilitazione ha per obiettivi:

  • Stimolare l’emersione di una competenza che non si è manifestata adeguatamente nel corso dello sviluppo;
  • Intervenire tempestivamente per influire sul decorso del disturbo e prevenire i fattori di rischio secondari;
  • Reperire soluzioni facilitanti alternative per compensare i deficit residui che rimangono strutturalmente anche dopo l’intervento riabilitativo.

La riabilitazione è un processo indirizzato alla soluzione dei problemi e all’educazione, durante il suo svolgimento si stimola una persona a raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emotivo con la minore restrizione possibile delle sue scelte operative.

Pertanto la riabilitazione coinvolge anche la famiglia dell’individuo oggetto dell’intervento, coinvolgendo oltre gli aspetti neuropsicologici, anche quelli psicologici e sociali.

Il supporto psicologico è quindi un aspetto fondamentale, per cui lo psicologo, oltre che applicare interventi e strategie riabilitative, interviene anche nella sfera delle emozioni e degli stati d’animo che accompagnano la vita della persona con DSA che, oltre al successo scolastico, deve lavorare sulla sua autostima e dell’autoefficacia, al mantenimento della motivazione e alla capacità di agire in modo attivo avendo fiducia nelle proprie possibilità.

Per quanto riguarda strettamente la riabilitazione, questa consiste nel potenziare le funzioni cognitive, i prerequisiti degli apprendimenti e le abilità strumentali dell’apprendimento, sulla base del profilo funzionale emerso dalla valutazione neuropsicologica.

Tutoring DSA e ADHD

Il tutoring specializzato è il mezzo attraverso il quale, dal punto di vista neuropsicologico, è possibile scoprire quali siano i punti di forza e punti di debolezza di ciascun individuo e, sulla base di questi, costruire un metodo di studio ad hoc.

In tal modo si può ovviare alle difficoltà, che talvolta determinano fallimenti scolastici, scarsa autostima, allontanamento dal mondo-scuola, sfruttando e potenziando le proprie capacità innate. L’obiettivo del tutoraggio è, quindi, condurre il soggetto all’autonomia nello svolgimento dei compiti scolastici, instaurando una sempre maggiore e crescente autostima nell’individuo.

Il tutor è uno psicologo che ha competenze approfondite a livello neuropsicologico dei disturbi del neurosviluppo. Conosce le diverse modalità di apprendimento, conoscenza, memorizzazione e comprensione, ne discrimina il percorso evolutivo normotipico da quello neurodivergente; ha esperienza nell’ambito e una flessibilità cognitiva che gli permette di modellare la conoscenza adattandola a soggetti che hanno una modalità di apprendimento difficoltosa.

Pertanto il tutor interpreta il profilo neuropsicologico e individua le modalità di apprendimento maggiormente idonee e calzanti per il soggetto. Fornisce tecniche e strategie per apprendere in minor tempo e impiegando meno sforzo possibile, utilizzando modalità globali e intuitive. Basa il suo intervento sulla consapevolezza delle difficoltà esperite, su tecniche cognitive e metacognitive. Il tutoraggio è idoneo e adatto sia a soggetti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, Disabilità Intellettive, Disturbi di Attenzione (ADHD) e Disturbi dello Spettro Autistico.

Riabilitazione Cognitiva degli Adulti e Anziani


Riabilitazione Cognitiva

Riabilitare persone con disturbi cognitivi, significa prendersi carico anche di tutta una serie di problemi correlati come ansia, depressione, difficoltà di comunicazione e interazione sociale.

Nello specifico, la riabilitazione cognitiva si prefigge di recuperare, ridurre o alleviare i deficit cognitivi di un individuo. La riabilitazione cognitiva, diversamente dai trattamenti medici o farmacologici, è un processo interattivo a due vie che coinvolge la persona trattata, lo staff terapeutico, i familiari e, possibilmente, una comunità più ampia; si focalizza sulle conseguenze funzionali del danno cerebrale sulla vita quotidiana e cerca di migliorare, per quanto possibile, la qualità di vita dell’individuo trattato.

Un danno cerebrale, come qualsiasi malattia, attiva una riposta emotiva che può essere determinata da:

  • Fattori neurologici;
  • Fattori psicologici o psicodinamici;
  • Fattori psicosociali.

Non si può non tenere conto di questo, poiché essendo la riabilitazione un lavoro interattivo, le emozioni entrano prepotentemente in gioco e diventano parte integrante del lavoro riabilitativo, poiché vanno accolte quelle negative e stimolate quelle positive così da incrementare anche un senso di autoefficacia nella persona trattata, favorendo il suo impegno nel percorso riabilitativo.

Per attuare un intervento di riabilitazione occorre conoscere la natura l’estensione e la gravità di danno neurologico o, in caso di deterioramento cognitivo da demenza, conoscere il grado di compromissione delle funzioni cognitive, attraverso un’appropriata valutazione neuropsicologica. Questa permette di identificare i punti di forza e debolezza della persona, nonché i problemi funzionali e comportamentali che influiscono sulla vita quotidiana. La valutazione è consigliabile che venga ripetuta nel tempo affinché venga valutato gli effetti della riabilitazione sulla funzionalità o sul grado di progressione del deterioramento mentale.

Una volta che sono stati identificati i problemi, è possibile definire quali strategie riabilitative si possono utilizzare in base agli obiettivi stabiliti attraverso una negoziazione fra tutti i soggetti interessati: la persona con il deficit, la famiglia e lo staff di riabilitazione.


Training cognitivo

Nel caso in cui le funzioni cognitive non siano compromesse, o solo lievemente compromesse e si vuole ritardare le perdita di queste funzioni, si ricorre al training cognitivo, un approccio specifico che consiste o nell’insegnamento di strategie o la pratica ripetuta con prove che misurano abilità bersaglio come memoria di lavoro, attenzione, inibizione, ecc.. Lo scopo è quello di potenziare funzioni cognitive specifiche che abbiano, possibilmente, una generalizzazione dei benefici.

Stimolazione cognitiva

Laddove le funzioni cognitive siano deteriorate, soprattutto a causa di una demenza, si ricorre alla stimolazione cognitiva. Queste, in genere, sono attività di gruppo non strutturate, o parzialmente strutturate, rivolte agli anziani e il cui scopo è quello di favorire il funzionamento cognitivo e sociale.

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